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Mesiano: una chiesetta dimenticata

di Federico Duca

Nell’immagine in evidenza un dettaglio della chiesetta come si presenta oggi (Federico Fagotto, 2021)

Chissà quanti di voi ci sono passati davanti e non ci hanno fatto caso. Penso soprattutto ai nostri followers che dalla città si spostano ogni giorno al Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Meccanica dell’Università di Trento, meglio conosciuto da noi studenti universitari come “Mesiano”. Mesiano è sicuramente più famosa per le feste universitarie che per la Cappella Manci ivi presente.

Foto d’epoca: 1961, stampa su carta alla gelatina sali d’argento, cm 11,4 x 18,2. AFS, Fondo ex Soprintendenza Statale (tratta da Trentino Cultura). La foto della cappella oggi è stata scattata da Federico Fagotto, 2021.

La Cappella fu costruita dalla comunità di Povo nel 1711 e poi ricostruita come la vediamo oggi nel 1751 su iniziativa del conte Filippo Francesco Manci. All’edificio vi si accede attraverso una ripida scalinata. Sopra il portale di ingresso si trova lo stemma della famiglia Manci, che ne attesta il diritto di patronato. La chiesetta è dotata di un campanile a vela e di un elegante portico da cui si può godere una bellissima vista su tutta la città.

Dettaglio dello stemma della famiglia Manci all’ingresso oggi (Federico Fagotto, 2021).

La Cappella oggi è in uno stato di totale abbandono, proprietà dell’INPS, l’ultimo intervento manutentivo risale al 1962. Non sono evidentemente bastate le numerose interrogazioni del consiglio circoscrizionale Oltrefersina per attivare il Comune. Solo i gatti, sempre presenti sulla salita e mai timidi con i passanti, probabilmente ne apprezzano il panorama e il facile rifugio.  

Gran parte delle informazioni storiche sono state tratte dal sito di Trentino Cultura.

Dettaglio laterale della chiesetta oggi (Federico Fagotto, 2021).
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Pubblicato da Federico Duca

Dopo essermi diplomato senza infamia e senza lode al liceo classico “G. Prati” di Trento, al momento studio Giurisprudenza all’università di Trento. Appassionato di storia locale e giornalismo, qui cerco di sviluppare le mie passioni tra un esame e l’altro.