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Malga Montagnoli, tra storia, tradizione e innovazione

di Federico Duca e Aldo Gottardi

Tutte le foto contemporanee presenti nell’articolo e nell’immagine di copertina sono opera di Federico Fagotto, 2021

Forse non tutti sanno che in Trentino esistono delle proprietà collettive di probabile origine pre-romana. Tra queste proprietà collettive, le Regole di Spinale e Manez si possono considerare la proprietà collettiva più importante delle Giudicarie e una delle più rilevanti del Trentino.

Logo delle Regole di Spinale e Manez presente presso la Malga Montagnoli (Federico Fagotto, 2021)

Le Regole fondano le proprie origini nell’antico fenomeno delle comunità rurali il cui presupposto è quello del patrimonio fondiario libero ed indiviso, a cui avevano diritto i componenti originari della stessa comunità. Il funzionamento è semplice: la Comunità è proprietà dei “Regolieri”. Sono considerati tali solamente gli abitanti originari del Comune di Tre Ville, formato dalle tre frazioni (una volta Comuni indipendenti) (di uno degli attuali comuni) di Ragoli, Preore e Montagne o coloro che vi risiedono da almeno 30 anni. Ogni famiglia di Regolieri costituisce un “Fuoco” al quale sono assegnati ai sensi dello Statuto i benefici derivanti da tale qualifica.

Malga e caseificio Montagnoli dall’esterno (Federico Fagotto, 2021)

La Comunità delle Regole di Spinale e Manez ha origini antiche: il primo documento che attesta la sua presenza è datato 1249, ma fa riferimento a una realtà già ben affermata e consolidata. La sua nascita era dovuta principalmente al bisogno delle popolazioni di allora di garantire la sopravvivenza economica e sociale della (o delle) comunità incluse, attraverso una attenta gestione del patrimonio naturale circostante. E questo avveniva appunto attraverso le “Regole”, ossia le assemblee nelle quali era gestita l’amministrazione politica, sociale ed economica della comunità: è del 1377 il primo Statuto noto, riferito alla Regola di Manez (il primo per quella di Spinale risale al 1410). Dalla fondazione fino al 1789 la Comunità gode di un’autonomia propria, senza incorrere in particolari conflitti o entrare in competizione con le amministrazioni limitrofe. Con l’arrivo di Napoleone e l’affermarsi del moderno Stato centralizzato, le Regole (così come molte altre realtà simili) furono ferocemente attaccate e costrette a pesanti limitazioni (se non alla loro soppressione) in quanto erano viste come pericolose sacche di autonomia territoriale e quindi liquidate come “illecite combriccole di popolo”. La situazione non cambiò nel corso della prima metà del Novecento, ma solamente nel secondo dopoguerra le comunità locali torneranno a riappropriarsi dei propri antichi diritti e prerogative: con la Legge Provinciale n.12 del 1960 alla Comunità delle Regole di Spinale e Manez vengono riconosciuti identità, diritto e criteri di gestione autonoma del proprio patrimonio, nonché lo Statuto.

Il casaro di Malga Montagnoli all’opera. Le fasi iniziali della preparazione del tipico stagionato Montagnoli. (Federico Fagotto, 2021)

All’interno dell’economia delle Regole, un posto di primaria importanza era occupato dalle malghe, dagli alpeggi, dal bestiame e dalla relativa produzione casearia.

Ricotte al peperoncino del caseificio Montagnoli (Federico Fagotto, 2021)

Tra le strutture delle Regole la Malga Montagoli un tempo adibita esclusivamente all’attività di alpeggio, ha recentemente subito una trasformazione d’uso: l’edificio un tempo destinato a malga (casina) è diventato un ristorante al servizio del turismo estivo e invernale di Madonna di Campiglio. Malga Montagnoli è oggi – soprattutto grazie alla professionalità e alla passione dei gestori – una malga che coniuga abilmente tradizione e innovazione. Non può sfuggire a un osservatore accorto l’attenzione ai dettagli, dall’arredamento alle materie prime utilizzate. Pastori e casari lavorano il latte nella Malga, consentendo ai clienti di vivere un’esperienza unica assaporando i prodotti a chilometro zero direttamente nel ristorante. Infine si può respirare anche una particolare sensibilità verso l’ambiente, la malga è infatti totalmente plastic free: non troverete ad esempio le solite bottigliette d’acqua in plastica.

Dettaglio dell’interno del ristorante (Federico Fagotto, 2021)
Lo shop del caseificio (Federico Fagotto, 2021)

Fonti

Bibliografia

  1. SPES, Le Regole di Spinale e Manez (dalle origini al 1789), Regole di Spinale e Manez, Ragoli 1977;
  2. SPES, Le Regole di Spinale e Manez (dal 1789 ad oggi), Regole di Spinale e Manez, Ragoli 1985;
  3. Amministrazioni delle Regole (a cura di), Le comunanze agrarie di Spinale e Manez: vicende storiche, consuetudini, statuti, Tipografia Mercurio, Rovereto 1926;

Sitografia

  1. https://www.regolespinalemanez.it/it/storia/una-storia-quasi-millenaria
  2. https://it.wikipedia.org/wiki/Comunità_delle_Regole_di_Spinale_e_Manez
  3. https://www.regolespinalemanez.it/it/patrimonio/malga-montagnoli
  4. https://www.regolespinalemanez.it/it/patrimonio/caseificio-malga-montagnoli
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Pubblicato da Federico Duca

Dopo essermi diplomato senza infamia e senza lode al liceo classico “G. Prati” di Trento, al momento studio Giurisprudenza all’università di Trento. Appassionato di storia locale e giornalismo, qui cerco di sviluppare le mie passioni tra un esame e l’altro.