Il 25 maggio alle ore 18.30 presso il ristorante Tàstiko si è svolta la cerimonia di premiazione del concorso fotografico “Riscoprire Santa Maria Maggiore”.
Vorremmo innanzitutto ringraziare tutti i concorrenti che hanno preso parte all’iniziativa. La buona riuscita dipendeva principalmente dalla partecipazione a essa. Per la prima volta come Trentino History abbiamo chiesto alle persone che ci seguono di partecipare attivamente per provare a riappropriarsi della storia spesso dimenticata di un quartiere come Santa Maria Maggiore a Trento. Lo sforzo richiesto da parte nostra era anche abbastanza oneroso: i partecipanti infatti non dovevano soltanto limitarsi all’invio delle fotografie, ma dovevano anche rispondere a tre domande riguardanti il luogo di interesse scelto e le motivazioni di tale scelta.
La risposta è stata inaspettatamente positiva: abbiamo ricevuto oltre trenta fotografie e il numero dei partecipanti ha superato le venti persone. Ci sono stati anche dei piccoli partecipanti a sorpresa: i bambini/e dell’asilo nido dell’Università di Trento che hanno partecipato al concorso con una categoria a parte all’interno del contest (“Con gli occhi del futuro“). Le fotografie del nido sono state curate dalla coordinatrice pedagogica Barbara Zoccatelli e dalle educatrici Valentina Caresia e Valentina Tessari, che ci hanno dimostrato come sia possibile educare alla cittadinanza attiva fin dalla tenera età.
Dietro le quinte del progetto è stato fondamentale il contributo – sia nell’ideazione che nella realizzazione – delle prof.sse dell’Università di Trento: Casimira Grandi (Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale), Giovanna Massari (Dipartimento di Ingegneria Civile Ambientale e Meccanica), Lucia Rodler (Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive) e Cristiana Volpi (Dipartimento di Ingegneria Civile Ambientale e Meccanica). Le ringraziamo per averci accompagnati e indirizzati in questi mesi.
Ringraziamo anche i membri della giuria, che grazie alla loro disponibilità e alle loro valutazioni hanno dato prestigio al progetto in qualità di esperti nei loro settori. Un grazie a: Marcello Bonazza (presidente della Società di studi trentini di scienze storiche), Franco Cagol (Archivio Storico del Comune di Trento), Giovanna Degli Avancini Rasi Caldogno (presidente regionale onorario FAI Trentino), Federico Fagotto (direttore fotografico e grafico di Trentino History), Paolo Frizzi (attivista e presidente della sezione ANA di Trento), Casimira Grandi (Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale dell’Università di Trento), Monica Marabese (Social Media Manager del ristorante Tàstiko), Giovanna Massari (Dipartimento di Ingegneria Civile Ambientale e Meccanica dell’Università di Trento), Katia Pizzini (Archivio Diocesano Tridentino), Lucia Rodler (Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive dell’Università di Trento) e Cristiana Volpi (Dipartimento di Ingegneria Civile Ambientale e Meccanica dell’Università di Trento).
I premi sono stati gentilmente concessi dal ristorante Tàstiko e l’evento di premiazione è stato possibile grazie all’entusiasmo e al sostegno dell’imprenditore Loris Largher. Un’avventura che dimostra come sia possibile una libera collaborazione tra imprese e società civile a beneficio del territorio e della cittadinanza. Speriamo che da una sinergia come la nostra possano nascere altre iniziative come questa. A seguire potete trovare le foto vincitrici del contest.
Il team di Trentino History
- “Passaggio tra passato e presente” – (Via Santa Margherita) – Caterina Saltori
Dove?
La fotografia è stata scattata in via Santa Margherita, in prossimità dell’incrocio con via Antonio Rosmini.
Quando?
Il tracciato della via esisteva, probabilmente, già al tempo della Tridentum romana, visto il ritrovamento, nelle vicinanze, della Villa romana di Orfeo e altri reperti. L’edificio sulla destra, il Collegio Bernardo Clesio, risale all’epoca medievale mentre quello sulla sinistra, ex Provveditorato, alla seconda metà del novecento.
Come e perché?
La via mette in comunicazione altre due vie parallele tra loro: via Tommaso Gar e via Antonio Rosmini. Sicuramente in passato era molto frequentata poiché percorrendola e passando attraverso porta Santa Margherita era possibile uscire dalla città fortificata.

2. Santa Maria Maggiore incorniciata – (piazzetta di via S. Giovanni) – Alessandro Matonti
Dove?
Lo scatto è stato eseguito dalla piazzetta di via S. Giovanni.
Quando?
La fotografia ritrae il campanile della cinquecentesca Basilica di Santa Maria Maggiore chiuso nelle cornici architettoniche della struttura moderna della Fondazione Demarchi.
Come e perché?
Aveva colpito la mia attenzione la struttura della Fondazione che in quel punto forma una specie di cornice, quasi a voler lasciare intravedere il campanile come fosse, appunto, un quadro.

3. “Palinsesto” – (Villa romana di Orfeo) – Davide Scoz
Dove?
I soggetti della fotografia sono l’accesso al sito archeologico Villa romana di Orfeo, posto nella piazza che ne costituisce la copertura, e il campanile della chiesa di S. Maria Maggiore. La fotografia è scattata dal lato ovest della piazza, da una perpendicolare a via S. Margherita.
Quando?
La chiesa e il campanile risalgono alla prima metà del XVI secolo. La costruzione degli edifici affacciati su via Rosmini spazia dalla fine del XIX secolo alla seconda metà del XX. La piazza è stata realizzata nel 2021, mentre la domus romana sottostante è databile tra il I e il II secolo d.C.
Come/Perché?
Arredata con sedute, verde urbano ed elementi in corten, la piazza ha il compito di ospitare l’accesso all’area archeologica e di fungerne da copertura. Ho scelto di raffigurarla per il suo potenziale in termini di valorizzazione dell’area e per il ruolo che ha avuto nella redazione della mia tesi.

4. “BI-BL-IO” – (Piazza Santa Maria Maggiore) – Davide Scoz
Dove?
La fotografia ritrae lateralmente la facciata della chiesa di S. Maria Maggiore e parte dell’edificio che si sviluppa sul lato nord dell’omonima piazza, che ospita la sede e la biblioteca della Fondazione Demarchi, al civico numero 7.
Quando?
La chiesa di S. Maria Maggiore è stata costruita nella prima metà del XVI secolo, mentre l’edificio che ospita attualmente la Fondazione Demarchi risale al secondo dopoguerra, in seguito alla significativa devastazione che ha interessato l’area.
Come/Perché?
Il primo piano, caratterizzato da una lunga finestra a nastro, e il secondo ospitano gli spazi di lavoro e rappresentanza della Fondazione Demarchi, mentre al piano terra si trova la biblioteca della fondazione, dedicata ad Agitu Ideo Gudeta.

5. Solitudine – (Piazza Santa Maria Maggiore) – Rachele Canovi
Dove?
Lo scorcio, che osserva una porzione dell’aiuola di fronte all’entrata della chiesa di Santa Maria Maggiore in Piazza S. Maria Maggiore, Trento, rivela alla vista la statua in bronzo della Madonna moderna di Othmar Winkler.
Quando?
La scultura è stata creata nel 1959.
Come/perché?
La statua della Madonna con il bambino in braccio è in un’aiuola verde, sotto un grande albero che la protegge e la offre allo sguardo di quei passanti che la vogliono vedere davvero. È un legame con la chiesa della piazza, dalla quale sembra appena uscita. Il punto di osservazione della foto fa sentire l’osservatore distante, solo: la panchina è vuota e Maria lontana.

6. Chiesa di Santa Maria Maggiore – Gabriele Senatore
Dove?
Piazza di Santa Maria Maggiore
Quando?
La chiesa fu costruita tra il 1520 e il 1524 per volere del principe vescovo Bernardo Clesio sul luogo di una precedente pieve, a sua volta insistente su edifici pubblici di epoca romana.
Come/perché?
La chiesa ospitò nel 1562-63 le sedute conclusive del Concilio di Trento (la colonna che s’innalza sul fianco sinistro fu eretta nel 1845 in occasione del terzo centenario del Concilio). Lo stile architettonico segue i dettami del rinascimento lombardo, in blocchi di calcare bianco-rosati.
