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Il Duomo di Trento

di Federico Duca

Servizio fotografico di Federico Fagotto (2023), le foto sono protette da copyright e tutti i diritti sono riservati

Un nuovo buon motivo per visitare il Duomo di Trento

Tra gli studenti dell’Università di Trento gira la voce che porti sfortuna entrare nella cattedrale prima di laurearsi. Gli studenti più superstiziosi li porteremo noi all’interno con questo articolo appositamente dedicato, sperando che appena laureati vi entrino per ammirarne la bellezza in prima persona. Per i meno superstiziosi speriamo, invece, che il nostro articolo possa essere una piacevole guida.

Foto di Federico Fagotto (2023), grafica di Federico Duca. Tutti i diritti sono riservati.

Con questo articolo vorremmo incuriosirvi con un affresco scoperto l’estate scorsa durante i lavori di restauro che hanno interessato l’interno del Duomo di Trento. La preziosa opera d’arte, una “Madonna in trono con bambino”, era infatti coperta dalla tomba del vescovo Bernardo Clesio nella navata nord, ora spostato nella posizione originaria (nella parete sud).

La foto d’epoca appartiene alla BDT (Biblioteca Digitale Trentina) della biblioteca comunale di Trento. La foto rappresenta la collocazione originaria della tomba di Bernardo Clesio, che celava gli affreschi recentemente rinvenuti.

L’ipotesi al vaglio degli studiosi è che si tratti di un’opera di Nicolò da Padova, già autore nei primi decenni del 1300 di alcuni affreschi presenti nella chiesa di Sant’Apollinare a Piedicastello. L’affresco ritrovato nella cattedrale potrebbe dunque risalire allo stesso periodo.

Foto di Federico Fagotto (2023), tutti i diritti sono riservati.

Secondo gli esperti, l’immagine svelata della “Regina della Pace” (così è stata chiamata dagli addetti ai lavori dopo la scoperta) ha accompagnato, insieme al Crocefisso ligneo della Cappella Alberti, i padri conciliari riuniti nella Cattedrale a metà Cinquecento.

Foto di Federico Fagotto (2023), tutti i diritti sono riservati.

La fortuna gira: la ruota della fortuna del Duomo di Trento

La ruota della fortuna si colloca nel bellissimo rosone del transetto nord, costruito probabilmente negli anni settanta e ottanta del XIII secolo.

Foto di Federico Fagotto (2023), tutti i diritti sono riservati.

La ruota della fortuna è un tema abbastanza insolito per una chiesa e sicuramente non passa inosservata. In realtà una ruota simile fu già realizzata 100 anni prima sulla facciata di San Zeno a Verona dal maestro Briotolo. Esprime a pieno il momento storico del tempo, quando a Trento il conte del Tirolo Mainardo II deteneva il potere assoluto, tanto da costringere l’allora vescovo di Trento Filippo Buonaccolsi in esilio a Mantova. Poco valsero le proteste di quest’ultimo e le scomuniche inflitte al conte del Tirolo!

Confronto tra la ruota della fortuna del Duomo di Trento e quella della chiesa di San Zeno a Verona. La foto del Duomo di Trento è di Federico Fagotto (2023), tutti i diritti sono riservati. La foto di San Zeno è di Tony Hisgett from Birmingham (UK – San Zeno Maggiore Window, CC BY 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=64153119)

Nella parte sopra sta seduto un re che tiene sollevate tra le mani due coppe, una dolce e l’altra amara. All’altezza delle ore piccole, figure di uomini stanno da un lato con la testa all’insù, mentre dall’altro lato con la testa in giù, a simbolizzare l’alterna fortuna. Al centro una figura più grande si aggrappa con le mani alla ruota centrale decorata da elementi vegetali e che probabilmente rappresenta l’uomo che si aggrappa alla tradizione.

BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA

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Pubblicato da Federico Duca

Dopo essermi diplomato senza infamia e senza lode al liceo classico “G. Prati” di Trento, al momento studio Giurisprudenza all’università di Trento. Appassionato di storia locale e giornalismo, qui cerco di sviluppare le mie passioni tra un esame e l’altro.