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Un parco che era una cava

La pratica dell’estrazione della pietra calcarea nella collina di Trento è stata millenaria, probabilmente coeva allo sviluppo della Tridentum romana. Fu l’apertura della ferrovia nel 1859 a dare un vero e proprio impulso all’estrazione. Prima i trasporti erano lenti, ma poi i treni consentirono velocità e abbassamento dei costi. Fu così che molti degli edifici di Vienna, tra i quali il Palazzo della Borsa e del Parlamento, vennero costruiti anche con pietra trentina. Agli inizi del ‘900 però l’attività iniziò a soffrire la concorrenza veronese e vicentina e l’introduzione di nuove tecniche di lavorazione.

L’Acropoli…di Trento

La storia dell’architettura è fatta principalmente di opere visibili, ma non si può dimenticare l’invisibile, ovvero le utopie e il mai realizzato; questo è il caso dell’Acropoli Alpina, un progetto mai terminato, di cui tuttavia ci sono arrivati dei frammenti.

Due tesori al parco Gocciadoro: la cappella di sant’Adalberto e Villa Bernardelli

Il parco Gocciadoro a Trento è una meta sicuramente ambita da chi vuole trovare un po’ di fresco nelle calde estati cittadine. Chi non ci ha mai fatto un picnic o una partita a beach volley in quello che – con i suoi 11 ettari – è il parco più esteso del capoluogo?

Giardino dei Ciucioi, storia di un giardino unico in Europa

Per chi volesse andare al giardino Bortolotti, detto dei Ciucioi, consiglio di arrivarci dal quartiere di San Lazzaro. Se arrivate in macchina dal viale lungo l’Avisio, capirete il motivo. Il giardino sovrasta il paese, vi sarà impossibile non soffermarvici, ma state attenti se siete alla guida. Non è un caso che anche Giovanni Battista Unterveger, come noi, volle immortalare questa veduta (vedi sotto). Era probabilmente questo l’intento dell’autore di questo mirabolante giardino pensile: rapire l’attenzione dei forestieri.